View Conference Turin 2014 – Day 4

In questa quarta giornata di View Conference l’evento che ha catalizzato l’attenzione dei fan d’animazione è stato uno ed uno solo: la presentazione di Duet da parte di Glen Keane.

IMG_4255Prima di arrivare a parlarci di questo suo ultimo progetto ancora poco chiaro e che ruota attorno al cortometraggio che potete tranquillamente visionare su YouTube, lo storico animatore ha raccontato ad una sala gremita e adorante la storia della sua vita, partendo dall’educazione al mondo del disegno a mano ricevuta dal padre fumettista.

Dopo anni di lavori saltuari nel mondo del cinema (in particolare nel mondo delle serie TV, tra cui la serie animata Star Trek degli anni ’70) Glen riesce a mostrare alcuni suoi disegni alla Disney e viene dunque incaricato di occuparsi del personaggio di Penny, la bambina al centro del film Le avventure di Bianca e Bernie. Nello stesso periodo lavora la film live action Elliot, il drago invisibile, occupandosi proprio del drago Elliot e da li in poi comincerà il periodo più importante per la formazione di Keane nonché per gli studios della Disney Animation: lavorerà infatti a stretto contatto con i Nine Old Men, il gruppo di nove animatori storici della Walt Disney autori dei primi classici (e dunque delle prime e più iconiche animazioni della storia Disney). Dai “vecchi nove” Keane carpisce importanti lezioni riuscendo a dare forma alle sue emozioni più intime che vengono dunque impresse in maniera indelebile in alcuni dei più memorabili personaggi dei lungometraggi animati:  Ariel (La Sirenetta), l’aquila Marahute (Bianca e Bernie nella terra dei canguri) la Bestia (La Bella e la Bestia), Aladdin (Aladdin), Pocahontas (Pocahontas), Tarzan (Tarzan) fino ad arrivare al cyborg John Silver (Il pianeta del tesoro).

Proprio con quest’ultimo film comincia una nuova fase di transizione per l’artista. Si perché in John Silver vengono sublimate da parte di Keane animazioni a computer con animazioni disegnate a mano per tutta la durata del film. Una prova strepitosa che non riduce minimamente l’espressività e l’efficacia del personaggio e che getta nuove basi per la carriera dell’animatore statunitense.

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Archiviato, infatti, il reparto 2D dei Walt Disney Animation Studios e dovendo abbandonare l’idea di creare nuovi lungometraggi in tecnica tradizionale, Keane viene contattato per supervisionare il film Rapunzel. Quello di Rapunzel era stato un progetto a lungo voluto da Glen, che per anni sperava di poter realizzare. Data la sua grandissima esperienza maturata in anni di animazioni nel character design gli viene richiesto di apportare miglioramenti alla figura della protagonista dai lunghi capelli biondi. Il risultato è talmente soddisfacente che Rapunzel diventa il nuovo modello di realizzazione dei volti umani in CG alla Disney, che fino a quel momento non era riuscita a trovare una propria identità ben riconoscibile e identificabile rispetto ad altri studios. Rapunzel (la Rapunzel nata da Keane) diventa il segno distinguibile di un film d’animazione Disney rispetto ai film di tutti gli altri studi cinematografici.

Altra evoluzione di quel John Silver si ebbe con Paperman. Si perché se il villain del Pianeta del tesoro è un solo personaggio che riunisce i due stili d’animazione opposti, nel corto vincitore del premio Oscar si arriva ad uno step successivo: un intero cortometraggio di 7 minuti in cui le due animazioni (quella a computer e quella a mano) si sovrappongono. Keane, lavorando a stretto contatto col regista John Kahrs, il produttore John Lasseter e l’animatore Patrick Osborne, riesce ancora una volta ad aggiornarsi, a porsi in contatto con le nuove possibilità offerte dalla tecnologia, trovando nuovi spunti.

 

Sarà però insufficiente, tutto questo, per tenerlo legato alla Disney. Glen Keane, una volta finita la sua collaborazione a Paperman, decide di lasciare gli studios in cerca di nuove opportunità che gli consentano di esplorare creativamente altre frontiere dell’animazione. Il ruolo di supervisore o, per così dire, di vecchio mentore gli stanno stretti. Vuole buttarsi a capofitto in un nuovo progetto, sperando di trovare qualcuno che ancora creda in lui.

E a credere in lui è niente di meno che Google, che decide di investire nella Disney Legend affidandogli il compito di creare una realtà virtuale (quella visibile nel cortometraggio di Duet) che sarà prossimamente disponibile su particolari App della famosa società.

Insomma, a 60 anni Glen Keane riesce ancora a stupirci e a regalarci emozioni!

 

 

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