Lo so, sembro pazzo, invasato. Ho sopito dentro di me il desiderio di vedere questo cortometraggio per mesi, con la paura di una delusione. Sin da quando sono trapelate le prime immagini ho nascosto a me stesso che questo sarebbe stato un potenziale capolavoro.
New York, anni ‘50. Un uomo è a una fermata del treno che lo condurrà in ufficio, in mano tiene dei documenti di lavoro. Una giovane donna gli si affianca e una folata di vento farà volare uno dei fogli dell’uomo sul viso di lei, impremendone il segno del rossetto.
L’uomo ha giusto il tempo di voltarsi per scorgere la donna salire sul treno, prima che quest’ultima si giri per sorridergli.
L’uomo, in ufficio, continua ad osservare il modulo con l’impronta casuale di rossetto della donna come unica traccia del loro incontro fugace. Una folata di vento sta per far volare fuori dalla finestra dell’ufficio il prezioso foglio e nel salvarlo il nostro protagonista scoprirà che per pura coincidenza, per fortuito caso, quella stessa donna si trova dall’altra parte della strada, anch’essa in ufficio, intenta in colloquio di lavoro.
Comincia così un romantico quanto tragicomico tentativo del giovane di attrarre l’attenzione della ragazza, creando areoplanini di carta con i fogli presenti sulla scrivania, finchè, dopo numerosi tentativi, ne rimarrà solo uno da poter usare: il prezioso documento con l’impronta di rossetto, al quale l’uomo difficilmente si vuole separare.
Il finale, fantasioso e poetico, sublima alla perfezione quello che è, a parere puramente personale, il miglior cortometraggio d’animazione mai visto dai miei occhi.
Christopher Beck confeziona una colonna sonora originale azzeccata e meravogliosa, unendo musica e immagini come solo Fantasia 2000 ha saputo fare negli ultimi anni.
Le animazioni, frutto di una tecnica straordinariamente complessa e artisticamente elaborata che unisce in un unico insieme disegno a matita e 3D come mai si era visto prima, sono i dialoghi e la trama stessa di questo cortometraggio diretto da John Kahrs.
Una manciata di minuti di magia, puro sogno, amore e palpitazioni come non se ne provavano da tanti anni.
[…] del cane con la rucola in bocca verso il ristorante ricorda il momento finale di Paperman, sia per musica che per dinamiche (si vede a questo punto il ricongiungimento finale della […]
[…] a cui abbiamo chiesto se lo stile del nuovo corto Disney è effettivamente quello utilizzato in Paperman, rinominato dal fandom “Meander”. Il regista ha ribadito che sotto un certo aspetto le […]
[…] infatti, lo sarà anche in Rapunzel – L’intreccio della torre, Ralph Spaccatutto e Paperman. Questa serie di ottimi film lo porta, nel 2014, a dirigere il cortometraggio Feast, anteposto al […]
[…] regista è Patrick Osborne, già supervisore dell’animazione in Paperman, qui in compagnia del production designer Jeffrey Turley che pure ha lavorato al corto […]
[…] evoluzione di quel John Silver si ebbe con Paperman. Si perché se il villain del Pianeta del tesoro è un solo personaggio che riunisce i due stili […]
[…] i pupazzetti pestiferi. Ma, insomma, dalla Disney che negli ultimi anni ci ha donato corti come Paperman, Get a Horse e Feast, io mi aspetto qualcosa di più, voi […]