RECENSIONE | Winnie the Pooh – Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri

Con il solo scopo di dare un motivo di esistere alla divisione d’animazione tradizionale a matita dei Disney Animation Studios, reparto riportato in vita solo per vederlo nuovamente abbandonato nel giro di due anni, dopo la debacle del precedente La Principessa e il Ranocchio a dare il colpo di grazia al disegno a mano ci pensa  l’orsetto giallo Winnie the Pooh.

Quello che a prima vista assomiglia più ad un prodotto da home video o direct-to-DVD di livello medio, nasconde in realtà veri e propri talenti dell’animazione, qui ridotti a lavori di bassa manovalanza, verrebbe da dire. Artisti come Andreas Deja (disegnatore di Roger Rabbit, gli antagonisti de La bella e la bestia, Aladdin Il re leone,  nonché autore dell’episodio “Rhapsody in Blue” in Fantasia 2000), Eric GoldbergRandy Haycock (il papà di Pocahontas e di Jim del Il pianeta del tesoro nonché sceneggiatore di Tarzan) e Mark Henn sono una carrellata di nuovi “old men” a cui la Disney ha affidato l’incarico delle animazioni dei protagonisti di questo nuovo film di Winnie Pooh.

La piccola analisi introduttiva sugli artisti fenomenali alla base di questo lungometraggio non è solo il frutto di una visione romantica e decadente dell’animazione, ma è piuttosto un modo per evidenziare l’unico motivo per cui questo film merita di essere visto. Si perché se l’aspetto tecnico consiste nel vero e proprio canto del cigno della draw animation, la sceneggiatura rasenta il ridicolo e rende questo secondo lungometraggio dell’orsetto Pooh tutto fuorché degno di una proiezione nei cinema.

È chiaro che al di là del voler donare un’ultima libertà agli artisti sopracitati, la motivazione che ha spinto la realizzazione di quest’opera si ritrova esclusivamente nella speranza di attingere al mercato di una delle icone dell’infanzia che maggiormente ha arricchito la Disney negli ultimi anni. Sotto questa prospettiva, quindi, il disincanto verso  Winnie the Pooh – Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri la fa da padrone, soprattutto a fronte di un film che non apporta nulla di nuovo, anzi, che cerca di recludersi in quella concezione del “fare animazione”  che relega i cartoni animati a un pubblico infantile, riducendone l’impatto e l’importanza, in controtendenza (per fortuna) con tutti gli ultimi film nati dai Walt Disney Animation Studios.

3 Risposte a “RECENSIONE | Winnie the Pooh – Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri”

    1. mi sono messo in testa di recensire tutti i classici Disney :P quindi mi devo mettere sotto!
      Detto questo è un film godibile ma lo trovo tremendamente inferiore agli ultimi film dei WDAS :

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