SAILOR MOON | Leone Locatelli ci parla della mostra di Torino

Giovedì 24 settembre è stata inaugurata al MUFANT – Museolab del fantastico e della fantascienza di Torino una mostra tutta italiana dedicata ad uno dei personaggi più popolari della cultura giapponese: Sailor Moon!

La mostra, dal titolo “Sailor Moon: 25 anni in Italia“, si pone come obiettivo quello di mostrare l’importanza e l’impatto senza precedenti che la serie ha avuto (e ha tuttora) in Italia attraverso giocattoli, gadget e merchandising in commercio nel nostro paese ai tempi della trasmissione della serie in Italia negli anni ’90.

Illustrazione di Marco Albiero

Arricchita da pannelli esplicativi sui vari temi trattati nella serie e altre informazioni e curiosità, la mostra si apre con una esposizione di oggetti venduti negli anni ’90 suddivisi in diverse teche, ognuna delle quali raccoglie prodotti di una delle cinque serie di cui è costituito l’anime. Si possono trovare bambole, orologi, scettri, fumetti, action figure e personaggi super deformed, corredati di articoli di giornale e pubblicità cartacee dell’epoca. Da notare come diversi giocattoli furono prodotti in esclusiva per l’Italia (come ad esempio braccioli e set da mare, il gioco in scatola, i puzzle, costumi di carnevale, bagnoschiuma, sorpresine regalo delle merendine, “Le magiche ballerine volanti” in questo caso tematizzate con le fattezze delle varie guerriere), il che fa capire quanto la serie fu impattante all’epoca. Inoltre è da ricordare che gran parte del materiale in esposizione è presente su gentile concessione di fan della serie.

Poster promozionale originale

Non manca il materiale video: a rotazione, infatti, vengono trasmesse sugli schermi presenti pubblicità che andavano in onda allora in TV e le sigle italiane delle cinque serie. Abbiamo poi una parte della mostra dedicata al merchandising italiano prodotto in occasione del rilancio della serie nel 2009 e infine una parte che presenta i prodotti più recenti e tuttora in produzione dedicati principalmente a un pubblico affezionato di fan adulti (tra gli oggetti, action figure e modellini, riproduzioni fedeli di scettri, spille, oggetti magici e penne trasformanti).

Possiamo considerarla quindi un’esposizione dedicata ai fan della serie storica che vogliono fare un tuffo nei ricordi, ma interessante e curiosa anche per chi non si è mai approcciato alla serie prima d’ora.

Leone Locatelli, uno dei curatori della mostra, è stato così disponibile da rispondere ad alcune delle nostre domande:

Come vi è venuta in mente l’idea di dedicare una mostra proprio a Sailor Moon?

La genesi della mostra è stata particolare. 
Il primo ad aver avuto l’idea di realizzare una mostra in occasione dei 25 anni di Sailor Moon in Italia era stato Nino Giordano, che aveva questo sogno nel cassetto da anni. Quando, a settembre dell’anno scorso, è uscito il sondaggio del Mufant che chiedeva agli utenti di votare un personaggio fra Sailor Moon e Goldrake per la costruzione di una statua, ho capito che ci sarebbe potuto essere terreno fertile per organizzare qualcosa… 
Dopo la vittoria di Sailor Moon contro Goldrake, ho incontrato i fondatori del Mufant: quando ho proposto l’idea di una mostra dedicata a Sailor Moon, mi hanno detto che, visto il successo riscontrato dal sondaggio, ci avevano pensato anche loro. Da qui è nata la nostra collaborazione: io ho curato la selezione del materiale e il percorso della mostra, oltre a scrivere tutti i pannelli illustrativi, mentre loro hanno curato l’allestimento. Nino Giordano, a causa di altri impegni, ha seguito il progetto da lontano, ma spero di poter collaborare con lui in futuro!

A livello personale, cosa ha significato per te questa mostra?

Per me, la scelta di dedicare una mostra a Sailor Moon ha a che fare con la volontà di celebrare la più grande icona della mia infanzia e, soprattutto, un personaggio femminile: infatti, ai tempi del sondaggio, ero rimasto disgustato dalla mole di commenti sessisti che avevo letto riguardo a Sailor Moon, ad esempio gente che diceva che aveva vinto solo perché, così, i passanti avrebbero potuto guardarle sotto la gonna.
In generale, “Sailor Moon” veniva considerato automaticamente inferiore a “Goldrake” perché è un prodotto di stampo “femminile”. 
Proprio da qui nasce il mio progetto Heroica, materializzatosi prima attraverso il sito www.heroica.it, su cui scrivo articoli dedicati alle figure femminili nell’immaginario collettivo, e poi con la mostra: la mission è quella di celebrare l’importanza delle eroine della cultura pop, fra cui spicca senza dubbio Sailor Moon.

Come ti spieghi il grande successo che ha avuto (e continua ad avere) Sailor Moon in Italia?

Questa è una di quelle domande a cui non ci può essere una risposta unica, vera per tutti. Per quanto mi riguarda, credo che la rivoluzione più grande sia stata quella di presentare, per la prima volta, un gruppo di ragazze guerriere, quindi tanti modelli femminili diversi in cui immedesimarsi.
Di questo ne parlo anche nella mostra, in un pannello che si ricollega al mio sito.
L’amicizia fra le ragazze, inoltre, è un elemento importante, che non era mai stato affrontato in maniera così forte prima di allora, e che è sicuramente risultato decisivo per il successo dell’anime.

Ma forse, alla fine, il punto forte di Sailor Moon è il fatto di essere un “mix” di diverse componenti, pensa anche solo al fatto che è un ibrido fra due generi, il mahou shoujo e il sentai mono… 
In Sailor Moon c’è comicità, azione, amicizia e anche un pizzico di “romance”, insomma: c’è qualcosa per tutti.

Si può definire Sailor Moon la serie indirizzata a un pubblico femminile di più successo in Italia?

La risposta non è semplice: a livello di merchandise italiano vintage, probabilmente, se la gioca con Candy Candy, come mi ha confermato Monica Pachetti di Onlyshojo.
Personalmente non conosco Candy altrettanto bene, ma ho la percezione che, per Sailor Moon, ci sia stata più varietà nell’offerta di prodotti.

Quel che è certo, invece, è che Sailor Moon è la serie animata tratta da uno shoujo più di successo al mondo, basta guardare la classifica dei franchise più redditizi!

C’è un oggetto della mostra a cui sei particolarmente affezionato?

Sicuramente l’astuccio rosa con le quattro guerriere, che ho portato con me al primo giorno di scuola in prima elementare. Purtroppo a casa non lo trovo più (ed è difficile trovarlo in vendita), quindi quello in esposizione non è mio, ma di Paola Delrio, alias Paola D. Collezioni (ecco il suo canale Youtube). 
Un altro oggetto a cui sono particolarmente affezionato sono i braccioli: anche questi li avevo: poi li ho persi e li ho ricomprati qualche anno fa.

Entrambi gli oggetti sono prevalentemente rosa e questo mi causava qualche imbarazzo, da piccolo: amavo quel colore, ma la società mi aveva insegnato che dovevo vergognarmene perché era un colore “da femminuccia”. 
Ho scritto di questo anche su heroica, pubblicando una foto dell’astuccio e un articolo, “La rivincita del rosa“, un’analisi di tutto ciò che questo colore ha significato e significa nella società, e un invito a riappropriarsene per dargli la connotazione che più preferiamo, o semplicemente per amarlo senza vergogna.
Sai, credo che oggi non mi vergognerei più a indossare quei braccioli – e infatti quest’estate sono andato al mare col materassino di Sailor Moon!

È possibile visitare la mostra Sailor Moon: 25 anni in Italia dal 24 settembre al 10 gennaio presso il MUFANT di Torino da giovedì a domenica, dalle ore 15:30 alle ore 19:00. Per maggiori informazioni su biglietti, chiusure e adeguamenti di apertura al pubblico in funzione dei DPCM del governo vi consigliamo di informarvi direttamente sul sito ufficiale.

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