RECE | Ralph Spaccatutto

Riproponendo l’ormai tipico espediente narrativo che vuole trasformare un personaggio cattivo in un personaggio buono, questo film narra la storia di Ralph, villain di un popolare videogioco, che ad un certo punto della sua longeva carriera si ritrova a voler rivoluzionare la propria vita. Attraversando differenti luoghi e mondi di gioco e con l’aiuto di Vanellope, una pilota di go-kart con un triste passato, Ralph arriverà a dimostrare a tutti, in particolare a sé stesso, il proprio valore, riuscendo non soltanto nell’impresa di mostrare il lato migliore di sé, ma in quella ben più ardua di riuscire ad accettarsi fino in fondo.

L’avventura cinematografica di Ralph Spaccatutto si inserisce nel mezzo di due grandi successi fiabeschi della Disney (Rapunzel e Frozen) e subito salta all’occhio il fatto che di fiabesco, in questo film, non ci sia niente. L’interruzione del genere fiaba, così sapientemente rilanciato, viene interrotta a favore di un film più sperimentale ma che lascia il giusto spazio a riflessioni interessanti. La prima fra tutte è il fatto che Ralph arrivi a comportarsi da cattivo pur non essendolo, spinto dalla comunità dei Belpostiani, i cittadini del videogioco in cui vive. La cattiveria di Ralph, semplice automatismo del videogame, viene innescata dai suoi stessi concittadini che lo isolano e lo rifiutano. Saranno però gli stessi Belpostiani ad accorgersi, molto presto, di come la mancanza del loro antagonista comprometterà l’esistenza del loro mondo. Ralph, infatti, nel suo processo di trasformazione e nella ricerca di approvazione negli altri, si metterà in viaggio per ottenere una medaglia che certifichi il suo valore di eroe, abbandonando la sua piattaforma di gioco che verrà quindi compromessa. Il ritorno di Ralph non sarà sufficientemente tempestivo e il videogioco sarà costretto alla cancellazione e all’arresto di sistema. È interessante notare, quindi, come l’esistenza di una società venga messa in pericolo dalla mancanza degli elementi negativi più che dalla loro presenza. Nel film viene elaborato il concetto di come quegli stessi elementi negativi, in una società, arrivano a comportarsi male perché spinti dalla stessa collettività che li giudica.

In senso lato si può notare come a spingere Ralph verso un cambiamento è quello stesso sentimento che lo avvicina a Vanellope: la solitudine. È la mancanza di qualcuno, la mancanza di poter condividere i momenti con gli altri, il sentirsi diverso e non adatto, che spinge Ralph a intraprendere il suo viaggio. E nel suo percorso saranno questi elementi ad avvicinarlo a Vanellope, che, come lui, vive la stessa emarginazione. I due, collaborando insieme, saranno in grado di risollevare le sorti delle loro vite e dei loro rispettivi videogiochi, per la felicità di tutti.

3 Risposte a “RECE | Ralph Spaccatutto”

  1. […] L’unico aspetto negativo che mi sento di evidenziare in un film come questo è la ridondanza di certe strutture che ormai sembrano non lasciare più il campo delle sceneggiature della Disney. Così come in Frozen la renna Sven è un copiaincolla del cavallo Maximus di Rapunzel, il momento finale di Big Hero 6 ricorda molto quello conclusivo di Ralph Spaccatutto. […]

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