RECENSIONE | Pioggia di ricordi

Omohide poro poro è il titolo originale del quinto film nato dallo Studio Ghibli. Possiamo tradurre questa frase con l’alternativa italiana “Ricordi goccia a goccia” perché effettivamente i veri protagonisti di questo film sono loro, i ricordi. Tuttavia anche il titolo inglese (e internazionale) del film ci getta fin da subito nell’atmosfera più appropriata. In America infatti questo piccolo capolavoro d’animazione è conosciuto col titolo “Only Yesterday“. Cerchiamo di capire il perché di questi due titoli così calzanti analizzando brevemente la trama.

Omohide è un racconto la cui trama destrutturata salta continuamente avanti e indietro nel tempo. Conosciamo Taeko, una giovane studentessa poco più che bambina, che vive le più comuni esperienze della vita. Pochi istanti dopo scopriamo però che questo non è il presente del film, bensì il passato, in quanto quelli che abbiamo visto fino a questo punto altro non sono che i ricordi, narrati dalla voce di una Taeko adulta e ormai 27enne e che ci guida nel ripercorrere, passo dopo passo, il suo passato.

Quando Omohide uscì in Giappone pochi avrebbero scommesso su un film che sulla carta appariva così di nicchia e per un pubblico ristretto: portare sul grande schermo la storia di una donna come Taeko (cioè una office lady, tipicamente una donna non sposata che vive con la famiglia ben oltre l’età da marito). Invece il successo fu immediato e rimane tutt’ora uno dei maggiori successi dello studio.

La sottile ma omnipresente linea malinconica che accompagna tutta la scoperta del passato di Taeko è probabilmente l’elemento più raffinato del film, complice una colonna sonora mai troppo incisiva ma determinante per il contesto, ovvero ciò che prova Taeko nel rivivere il proprio passato.

Ultima menzione speciale va fatta ai disegni, pura poesia! Sebbene l’arte giapponese dei film d’animazione sul piano puramente tecnico sia da sempre inferiore alle capacità americane, in questo film i ricordi di Taeko risplendono in colori caldi e accoglienti, il tratto dei volti è sempre morbido e (con i dovuti limiti) l’animazione risulta abbastanza fluida.

Insomma, sebbene sia uno dei pochi (forse l’unico) film ancora inedito in Italia, cercate di recuperarlo. Caldamente consigliato!

3 Risposte a “RECENSIONE | Pioggia di ricordi”

  1. Fai vere voglia di guardarlo…non lo conoscevo, anzi film d’animazione giapponese non ne conosco molti! grazie per le tue sempre molto appassionate recenzioni.

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