RECENSIONE | Feast

La storia di un cane amante del cibo.

Potrebbe ridursi a questo la descrizione di Feast, nuovo cortometraggio Disney anteposto al 54° Classico Disney Big Hero 6.

Il regista è Patrick Osborne, già supervisore dell’animazione in Paperman, qui in compagnia del production designer Jeffrey Turley che pure ha lavorato al corto rivoluzionario in bianco e nero.

Paperman c’entra molto nella storia di Feast. Senza l’uno non ci sarebbe stato l’altro. E andando contro a chi si lamenta della scomparsa del 2D, la Disney risponde ancora una volta con la rielaborazione, fondendo i due stili più diffusi dei film d’animazione. Questa volta aggiungendo il colore!

Il corto si apre su una strada buia dove un cucciolo di cane viene attratto da una patatina fumante che cade per terra. Nell’avvicinarsi per mangiarla viene raccolto da un uomo che lo porta a casa con sé. Da qui ha il via una carrellata di immagini dove vediamo il cagnolino sempre più coccolato e viziato di cibo saporito e il cucciolo cresce mangiando nient’altro che cibo gustoso e saporito da vero golosone.
Un giorno, mentre il cane e il padrone sono al ristorante, l’uomo vede una cameriera e se ne innamora. Nascerà una relazione che modificherà drasticamente la vita dei due amici, soprattutto dal punto di vista alimentare. Le pizze, gli spaghetti e le polpette verranno sostituiti da sedano e broccoli, ed anche il cagnolino dovrà fare i conti con questo cambiamento, che vedrà nel pezzetto di rucola posto in cima alla pappetta per cani, il simbolo di questo nuovo stile di vita, a cui però l’amico a quattro zampe non sembra volersi abituare.
Ricordando molto delle dinamiche già viste in Paperman (la coppia che si riconcilia grazie ad una folle rincorsa), la donna e l’uomo si rappacificano dopo una lite, proprio grazie al protagonista cucciolo di Feast, che sceglie la felicità del suo padrone al cibo saporito.

Basandosi sul punto di vista del cane, il corto mostra i volti degli umani solo verso la fine, scegliendo di focalizzare l’attenzione maggiormente sul cibo, visto che il punto di vista è appunto quello dell’amico a quattro zampe.

Seppur a tratti possa apparire un po’ vuoto (come in Paperman, mancano totalmente dialoghi tra i personaggi), la strada della sperimentazione disneyana nel campo delle nuove tecniche espressive è sempre, dal mio punto di vista, da apprezzare. Come una buona pizza.

6 Risposte a “RECENSIONE | Feast”

    1. Ciao! Grazie del commento :)

      Al momento non è sicuramente visibile da nessuna parte. Io sono riuscito a vederlo solo grazie all’anteprima ad Annecy, ma bisognerà aspettare almeno che esca Big Hero 6 al cinema. Dopo, forse, si potrà vedere su youtube, come Paperman e Tutti in pista (gli ultimi corti Disney)

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